Timida vignetta x
di satira strafottente
e meme sfrontato y
parto di un animo delicato
apportatore di messaggio trucido – un paradosso semanticografico (che) aiuta a trascendere
i paradossi ben peggiori
dell’era della cancel culture super-plus-orwelliana,
del politically correct forcaiolo,
del buonismo propedeutico
ad un’impennata dei views e indifferente
alle ragioni serie di chi ha un serio messaggio da recapitare
di pari passo incipienti
con razzismi dall’intensità direttamente proporzionale
a quella dell’analfabetismo funzionale
sdoganabili inserendo asterischi e cancelletti
al posto di qualche lettera in una parola proibita,
con sessismo da osteria
o da scuola elementare,
omofobia caricaturale – dei suoi portavoce, innanzitutto
e di chi risponde coniando un altro termine in neo-lingua, eterofobia
spesso, tra l’altro, scaricata addosso
a chi non c’entra niente
con un presunto dibattito ridotto
a scontro tra tifoserie avverse
e bullismo status symbol
per gli alienati riciclatisi
in pseudo-vincenti a tempo determinato.
I vari modi
del vessare discriminando
sempre più sdoganati bipartisan
e volgari per macabro hobby.
Il coraggio di dire no
ad entrambi i lati della medaglia della crudeltà
travestita da tendenza internettica del momento
è una scelta che viene da dentro
e non da quanti like riceve un post.
La censura non funziona.
L’arroganza neanche.
E questo penultimo verso vale anche per me.
Paolo “Assurdo” Paoletti